L’imbroglio dei referendum L’acqua è e rimane pubblica: da Santa Alleanza a Guerra Santa di Francesco Nucara Abbiamo ascoltato e letto tante di quelle sciocchezze sul sistema idrico italiano, che metà bastano ed avanzano per provare repulsione verso una politica parolaia e imbrogliona. Per fortuna Bersani ci viene in aiuto... Come scrive Pierluigi Battista sul "Corriere della Sera" di lunedì 6 giugno, l’attuale segretario del PD, il 18 settembre del 2008 (sì, avete capito bene, dopo che il PDL aveva stravinto da qualche mese la tornata elettorale), sosteneva, tra l’altro: "Cerchiamo di distinguere. Stiamo dicendo che vendiamo l’acqua a qualcuno? Noo! Stiamo dicendo che diamo via le infrastrutture? Noo! Stiamo dicendo che facciamo una partnership industriale per rafforzare la nostra capacità di gestione". Questa è una chiara dimostrazione che, nell’affrontare i problemi reali del Paese, le Sante Alleanze, rapidissime a sorgere quando si mira a battere elettoralmente Belusconi, altrettanto rapidamente pongono fine alla loro esistenza. Nell’ammucchiata proposta da D’Alema cominciano infatti a formarsi le prime crepe. In un’intervista rilasciata da Francesco Rutelli a "Libero", alla domanda della giornalista che chiede: "Ma la liberalizzazione dei servizi pubblici non era stata una battaglia del governo Prodi?", Rutelli risponde: "(Bersani, n.d. s.) Si è rimangiato del tutto la linea. Il PD non è più capace di arginare le posizioni movimentiste. Se vogliamo tariffe più basse ci vuole più, non meno, concorrenza". A inseguire la Guerra Santa dei movimentisti ci sembra però che Bersani sia in buona compagnia con Fini e Casini. Dispiace che un leader come Casini faccia marcia indietro così rapidamente sul nucleare e sulla gestione del sistema idrico italiano. Sostenere che sui referendum si lascia libertà di voto è un’ovvietà assoluta, che nasconde un ben preciso disegno politico: far cadere Berlusconi. Ma è questo il sistema? Pur di far cadere questo Governo ce ne freghiamo totalmente degli interessi del Paese? Quante volte abbiamo sentito dire: "Voteremo le leggi che condividiamo al di là della nostra collocazione politica in Parlamento"? Si tratta di ipocrisia pura e semplice o di scellerato calcolo politico? Ai referendum il voto è libero per tabulas, ma i partiti (quando esistono) hanno il dovere di dare indicazioni e motivazioni sull’orientamento di voto al proprio elettorato di appartenenza. Altro che "lasciamo libertà di voto"! Ci mancherebbe pure che così non fosse. Il Contadino di Montenero di Bisaccia dovrebbe farsi illustrare da tecnici competenti (aveva Misiti ma se l’è perso per strada) qual è la differenza tra gestione di un sistema e proprietà del sistema. In Italia sono in concessione le ferrovie, che rimangono di proprietà pubblica, anche se la gestione, al di là delle quote societarie, è di tipo privatistico. Lo stesso discorso vale per le frequenze radio-televisive, per le autostrade, per alcuni beni demaniali; e potremmo continuare a lungo. Il Contadino in questione possiede un lessico all’interno del quale la parola liberalizzazione non è contemplata. Ricordiamo tutti, quando lo stesso era Ministro delle Infrastrut-ture, la sua opposizione a liberalizzare le concessioni autostradali e il suo scontro politico con Emma Bonino, la quale sosteneva giustamente che se si vuole stare in Europa bisogna starci all’interno di un mercato libero. Peccato che anche Emma Bonino e Marco Pannella abbiano cambiato idea, per cui anche loro voteranno sì al referendum. Per mettere in sicurezza la rete idrica italiana, per portare l’acqua nelle case dei cittadini e per evitare sprechi degli abusivi e perdite di rete (che in alcuni casi arrivano al 50%) sono necessari investimenti per circa 130-140 miliardi di euro. E’ pensabile che in questa disastrata situazione finanziaria lo Stato si possa permettere investimenti così corposi? E nelle città costiere del Mezzogiorno, dove il tasso di salinità è così elevato da rendere l’acqua per usi civili non potabile, che si fa? Si carica il costo sulle Regioni, già alle prese con il rientro sui bilanci della Sanità, oppure si obbligano i Comuni a provvedervi senza avere risorsa alcuna, con la certezza di avvisi di garanzia da parte della Magistratura per "attentato alla salute pubblica"? Non andrò a votare, e sarà la prima volta nella mia vita. Non mi posso consentire il lusso di agevolare la Guerra Santa a Berlusconi con il risultato di affossare il mio Paese. I Repubblicani si dichiarano Liberal-Democratici: lo dimostrino. |